Filosofo e pedagogista francese. Compì gli
studi alla Sorbona, dove ebbe come maestro Royer-Collard. Dopo essersi dedicato
per alcuni anni alla professione di insegnante, nel 1822 fu sospeso
dall'incarico per le sue idee liberali. Trasferitosi in Germania entrò in
contatto con Schelling, Hegel, Jacobi. Ritornato in Francia, nel 1828 fu
chiamato a insegnare alla Sorbona, entrando in seguito (dopo la Rivoluzione
liberale del 1830) a far parte del Consiglio della Pubblica Istruzione. Nel 1835
assunse la direzione della Scuola Normale e nel 1840 fu nominato ministro
dell'Istruzione nel gabinetto Thiers. Nella nuova atmosfera culturale della
Monarchia orleanista,
C. si impegnò nella riorganizzazione
dell'insegnamento, sulla base delle più recenti teorie pedagogiche.
Rimasto fedele alle idee liberali, dopo il colpo di Stato bonapartista del 1851,
abbandonò ogni carica pubblica e nel 1852 anche l'insegnamento,
dedicandosi completamente agli studi filosofico-pedagogici. Sul suo pensiero
filosofico, formulato inizialmente nel corso delle lezioni tenute tra il 1815 e
il 1820, ebbero grande influenza la concezione spiritualistica di Maine de
Biran, oltre che l'Idealismo tedesco e la filosofia del senso comune della
scuola scozzese di Th. Reid. Inizialmente
C. definì il suo sistema
filosofico
eclettismo; in un secondo momento, invece, non lo
considerò più un sistema ma un metodo storico subordinato allo
spiritualismo. Rifacendosi al pensiero di Maine de Biran,
C.
affermò che alla base di ogni filosofia ci dovesse essere l'indagine
psicologica, che poneva la ragione come dato immediato della coscienza. Ridusse
le dodici categorie aristoteliche e le dieci kantiane a due: sostanza e
causalità. Tra le sue numerose opere ricordiamo:
Frammenti
filosofici (1826),
Lezioni sulla filosofia di Kant (1842),
Discorsi sul vero, il buono e il bello (1853),
Corso di storia della
filosofia morale (1841-46),
Studi su Pascal (1842),
Filosofia di
Kant (1842) (Parigi 1792 - Cannes 1867).